Visto che vogliamo affrontare il problema entrando subito nel vivo della questione, per prima cosa leggetevi questo: http://www.independent.co.uk/news/uk/home-news/calls-to-abolish-outdated-rights-for-lords-of-the-manor-that-serve-no-purpose-in-the-21st-century-9065468.html
La lettura dell'articolo collegato all'indirizzo internet di cui sopra credo abbia fatto sussultare non pochi lettori legittimamente non avvezzi alle cose giuridiche. Niente paura, ora cercheremo di affrontare in poche parole la questione, e ciò perché, prima di parlare dell'acquisto di titoli baronali scozzesi, è necessario dare qualche cenno in merito ai criteri che regolano la proprietà dei beni immobili nel Regno Unito. Cercherò di semplificare al massimo il discorso, a costo di qualche inesattezza che farà giustamente inorridire gli storici del diritto.
Noi italiani, per ciò che riguarda molti aspetti del nostro ordinamento giuridico, siamo debitori dei francesi e in particolare di Napoleone Bonaparte. Quando infatti le truppe napoleoniche invasero l'Italia tra la fine del '700 e i primi anni dell'800, oltre a saccheggiare la penisola di opere d'arte e di tesori, istallarono varie autorità e governi a loro favorevoli i quali procedettero tutti, nel giro di pochi anni, a realizzare la cosiddetta "eversione della feudalità", ovverosia procedettero ad abrogare i tradizionali diritti che la nobiltà ancora possedeva sulle terre e sulle persone che abitavano nei feudi. In Italia infatti, come in tutta Europa prima della Rivoluzione francese, il possesso di una terra a titolo di feudo, oltre a comportare l'aggregazione del beneficiario al ceto nobile, si sostanziava nella facoltà di esercitare sulla terra ricevuta in feudo (principato, o marchesato, o contea che fosse...) particolari diritti quali, ad esempio, il diritto di giudicare di certe controversie riguardanti gli abitanti o il territorio costituente il feudo, oppure il diritto di esclusiva sull'uso dei mulini e dei corsi d'acqua presenti sul feudo, o ancora il diritto di imporre tasse e balzelli agli abitanti del proprio feudo etc.
Questi diritti, che davano uno spessore concreto all'appartenenza al ceto nobile ancora non ridotto a mero elemento decorativo, erano descritti dalla scienza giuridica di Antico Regime come l'esercizio di forme "plurali" del diritto di proprietà. Cerco di spiegarmi con un esempio: immaginate una torta millefoglie, e fate finta che una fetta di questa torta, con i suoi bravi e vari strati uno sopra l'altro, sia una porzione di terra infeudata. Ebbene, su questa porzione di terra triangolare insistono, come tanti strati l'uno sopra l'altro, tanti diritti di proprietà quanto sono i titolari di diritti sulla terra medesima. Per cui, sempre per restare all'esempio, lo strato superficiale della fetta di torta lo possiamo identificare come il diritto di sovranità del monarca su quella porzione di terra che, sebbene data in feudo, è comunque parte del suo regno e sulla quale esercita certi diritti. Immediatamente dopo, il secondo strato lo possiamo identificare nel diritto del feudatario che, su quella porzione di terra, ha tutti i diritti di amministrare giustizia, di imporre gabelle etc. Il terzo strato della torta lo possiamo identificare, opportunamente parcellizzato, nei vari diritti di proprietà su case, fazzoletti di terra etc che gli abitanti del feudo pure potevano possedere sui beni di loro stretta pertinenza. Un ulteriore strato, scendendo ancora, poteva poi essere il diritto della parrocchia di far pascolare i maiali appartenenti al padre curato su una certa porzione del feudo, e ciò in base al diritto concesso secoli addietro o dal re o direttamente da un antico feudatario del posto....e così andando avanti, praticamente su un medesimo terreno infeudato insistevano, uno sopra l'altro e con origini spesso secolari, vari diritti rivendicati da vari titolari tutti formalmente titolari di una certa facoltà di sfruttare quel medesimo pezzo di terra in base ai propri titoli giuridici, e quindi tutti formalmente proprietari in base a titoli diversi comportanti facoltà diverse. Spero che fin qui tutto sia chiaro.
Ora, di tutto questo pandemonio di "strati di diritto" Napoleone fa piazza pulita: abolisce i diritti consuetudinari della Chiesa, delle confraternite etc, cancella i diritti dei nobili sui feudi (rendendo di fatto i titoli nobiliari puramente decorativi o rammemorativi di antichi diritti ora non più esercitabili), e di fatto riunifica tutti questi poteri in un unico proprietario. Insomma, da Napoleone in poi chi è proprietario di un terreno lo possiede nella sua massima pienezza e, fatte salve eventuali servitù (che sono però un'altra cosa), ha diritto di fare ciò che vuole del suo bene e, soprattutto, ha diritto di escludere dal godimento del bene tutti coloro i quali non hanno il diritto di proprietà sul bene...ossia ha diritto di escludere tutti (eccetto se stesso, naturalmente)!!!
E' chiaro fin qui? Bene.
Ora, questa pienezza del diritto di proprietà, che per noi è cosa pacifica da più di 200 anni, per i britannici non lo è....e ciò perché Napoleone non ha mai invaso il Regno Unito! E quindi non vi è mai stata esportata questa visione "assoluta" del diritto di proprietà figlia della Rivoluzione francese e dunque direttamente discendente dall'abolizione dei titoli nobiliari realizzata dai rivoluzionari. Quindi a tutt'oggi, in UK la proprietà circola in modalità "torta millefoglie" proprio come descritto prima. Per cui ancora oggi ad esempio, in genere dopo 99 anni, a Londra chi ha il diritto di proprietà su una casa deve "riacquistare" il diritto al godimento del terreno su cui la casa insiste facendoselo rinnovare dal Lord o dalla diocesi che possiede il terreno a titolo feudale!
Volendo riassumere, sulla medesima porzione di terra insistono ancora oggi in UK diversi diritti, comportanti diverse facoltà di godimento del terreno in capo a diversi proprietari. In questa successione stratificata di titolo, quello di "Lord of the manor" è un residuato, svuotatosi nel tempo di diritti concreti, che tuttavia ancora formalmente insiste sui terreni a cui si riferisce e che dunque, oltre a dare a chi ne è titolare il diritto di definirsi "Lord of the manor of XXX", comporta le "sorprese" di cui parla l'articolo in testa a questa pagina, unitamente ai comprensibili tentativi di semplificare il tutto abolendo una volta per tutte questi antichi diritti dal contenuto spesso incerto e comunque oramai desueto. Va precisato che il titolo di Lord of the manor non è mai stato riconosciuto come diritto comportante nobiltà, e dunque anche acquistandone uno potrete definirvi lord of the manor of XXX ma questo non sarà equiparabile ad un titolo nobiliare. Al contrario delle baronie feudali scozzesi che sono sempre state, in maniera pacifica, considerate titoli nobiliari a tutti gli effetti. Sui Lord of the manor vi consiglio di consultare il sito della "Manorial Society", ossia di quella associazione fondata nel 1909 che riunisce i titolari di questi diritti e che, con una società parallela, se volete ve ne fa anche acquistare uno: www.msgb.co.uk/ . Che si tratti di una società seria e affidabile ve lo dice anche il gestore della pagina "Fake Titles", in genere mai tenero con chi compravende questi diritti: http://faketitles.com/html/the_manorial_society.html
Venendo ora ai nostri titoli baronali scozzesi, pure loro si inseriscono nella tipica stratificazione esistente nelle terre scozzesi rimasta anche dopo la riforma introdotta tramite l'Abolition of Feudal Tenure Act del 2000, parte della più ampia riforma della proprietà immobiliare in Scozia varata nel suo complesso il medesimo anno. Praticamente, e anche qui semplificando selvaggiamente, la riforma del 2000 ha svuotato questi antichi diritti feudali di ogni contenuto pratico (ancora prima del 2000 un barone scozzese aveva tra le varie cose, se ben ricordo, il diritto di pascolare e di falciare l'erba sui terreni di propria pertinenza) rendendone peraltro la circolazione indipendente dal concreto possesso anche di un solo centimetro quadrato di terra (mentre prima della riforma per essere barone scozzese si doveva possedere almeno un pezzo di terra della propria baronia). Praticamente la riforma del 2000 ha affievolito nel modo più radicale possibile il contenuto di questi diritti MA NON LI HA ABOLITI, e non lo ha fatto non perché i riformatori non lo volessero, ma perché essendo questi titoli di erezione regia, solo il monarca con specifico e motivato atto li avrebbe potuti e dovuti cancellare, uno per uno, dal mondo del diritto....cosa che la regina non ha inteso fare, anche perché verosimilmente la Corona avrebbe dovuto sborsare ingenti quantitativi di pounds a titolo di compensazione. E forse, chissà, anche perché il principe Carlo ne ha una! Leggere per credere: https://en.wikipedia.org/wiki/Baron_of_Renfrew_(title) . Ecco dunque che questi titoli nobiliari non solo esistono ancora, ma siccome non riformati nei loro elementi costitutivi, essi circolano nel modo tipico dei titoli nobiliari di Antico Regime, ossia tramite compravendita.
Se non ne siete convinti, andatevi a vedere questo documento qui: https://www.scotlawcom.gov.uk/files/1712/8015/2730/26-07-2010_1458_725.pdf
Chi di voi ha familiarità con l'esegesi dei testi di legge saprà bene che uno dei modi per capirne il senso è quello di leggere i lavori preparatori, ossia i documenti - stenografici d'aula, relazioni etc - prodotti dall'organo che quella norma ha approvato. Il documento di cui sopra è una interessantissima relazione, ben corposa e documentata, su ciò che avrebbe dovuto stabilire lo Scottish Feudal Abolition Act. In esso si legge, tra le altre cose tutte peraltro interessantissime:
"It [the barony] enables the owner to claim ennoblement by the "nobilitating effect" of the "noble quality" of the feudal title on which the land is held. The title of "Baron of So-and-So" or "Baroness of So-and-So" can be adopted. If the holder is granted armorial bearings by the Lord Lyon (which is entirely a matter for the Lord Lyon's administrative discretion) and if a prima facie title to the barony is established there is a right to relevant baronial additaments to the coat of arms. Baronial robes can be worn. The baron can, in theory, hold a baron's court, appoint a baron baillie to be judge, and exercise a minor civil and criminal jurisdiction".
"The discussion paper mentioned, but rejected, the possibility of allowing the "noble aspects of the barony title" to lapse along with the abolition of the feudal relationship on which the ennoblement of the baron is based. It noted that the abolition of entitlement to the title "baron" was not a necessary part of feudal land reform and might well give rise to justifiable claims for compensation".
"Baronies have a considerable commercial value and to abolish the so-called noble element in them, as was strongly urged by some consultees and members of our advisory group, would give rise to substantial claims for compensation. We see no need to do this."
"In cases of intestacy it would be the old pre-1964 law of succession to heritable property, with its preference for males and its rule of primogeniture, which would apply."
This is because the barony would be incorporeal heritable property (see the draft Bill clause 57(2)) and because s 37(l)(a) of the Succession (Scotland) Act 1964 preserves the pre-1964 rules for "any title, coat of arms, honour or dignity transmissible on the death of the holder".
Mettete queste frasi su Google Translate se non sapete l'inglese, e strabiliate. La questione è infatti chiarissima: la legge non intese innovare in nulla relativamente alla nobiltà dei baroni scozzesi, che dunque rimase immutata, in quanto se lo avesse fatto lo Stato sarebbe stato sommerso dalle richieste di risarcimento trattandosi di un esproprio di un diritto economicamente quantificabile! E non solo: anche la legge successoria, che ne regola la trasmissione al di fuori della compravendita qui sempre possibile, è quella dei titoli nobiliari, con la differenza che nei casi dei titoli nobiliari non commerciabili (cioè tutti gli altri tranne le baronie scozzesi) se non ci sono maschi il titolo torna alla Corona, qui invece no perché trattandosi anche di proprietà immateriale esso può essere liberamente compravenduto o donato o lasciato per successione testamentaria a chicchessia. Bello eh?
Se avete tempo leggetevela tutta la relazione testé citata. E' infatti un documento affascinantissimo in quanto fa capire cosa significasse essere nobili...prima dell'abolizione della feudalità! Cioè in quel contesto nel quale essere nobili era veramente qualcosa di importante e pregno di conseguenze economicamente e giuridicamente valutabili. Chi oggi dice che la nobiltà non si compra non ha proprio idea di cosa significasse la nobiltà nel periodo in cui questa aveva ancora un senso, un contenuto concreto. Praticamente chi dice questo ha talmente interiorizzato le conseguenze della riforma napoleonica da ritenere che solo la nobiltà "vuota" sia la vera nobiltà, non riconoscendo più quello che solo 250 anni fa in Europa sarebbe stato giudicato assolutamente "normale"!
Volendo dunque tirare una prima serie di conclusioni, non si può che ribadire quanto già affermato nella prima pagina di questo sito, ossia che chiunque, ancora oggi, tramite esborso di denaro può acquistare un titolo nobiliare, nella fattispecie un titolo baronale scozzese, venendo a tutti gli effetti aggregati alla locale aristocrazia in quanto titolare di una baronia feudale che è, a tutti gli effetti, un titolo nobiliare. Sul punto, le parole del Lord Lyon in un celebre provvedimento del 26 febbraio 1943 dove si distinguono i titoli baronali consistenti parie e le baronie feudali dette minores,, sono adamantine e credo non necessitino traduzione: "'with regard to the words ‘untitled nobility’ employed in certain recent birthbrieves in relation to the Minor Baronage of Scotland, (this Court) Finds and Declares that the Minor Barons of Scotland are, and have been both in this nobiliary Court and in the Court of Session recognised as a “titled nobility” and that the estait of the Baronage (i.e. Barones Minores) are of the ancient Feudal Nobility of Scotland’.
Detto in altri termini, con le parole di Rafe Heydel-Mankoo, ossia uno dei più accreditati commentatori di cose reali britanniche, nobiltà e etichetta: "The few ancient privileges possessed by Scottish Feudal Barons were finally extinguished with the passage of the Abolition of Feudal Tenure (Scotland) Act 2000 (passed in order to ensure Scottish compliance with EU law). The Act forever separated the title from the land but, fortunately, had no impact upon the diginity of Baron and related privileges. " Questo di conseguenza non cambia di una virgola lo status nobiliare di chi anche oggi compra una baronia scozzese. Come dice il buon Rafe: "Scottish Feudal Baronies are the only true titles of nobility that one may purchase". La fonte delle sue parole è il suo blog personale: http://bloggingyoungfogey.blogspot.com/2007/08/scottish-feudal-baron-vs-life-peer.html
Per non parlare del fondatore de già citato sito "Fake Titles" ossia di Richard Bridgeman VII conte di Bredford il quale, mai tenero con chi vuole acquistare un titolo nobiliare britannico, deve ammettere che "I will put it very simply, you cannot purchase a genuine British title, with one exception. That is the feudal tuitle of a scottish baron"
Si veda qui:
https://www.birminghammail.co.uk/news/midlands-news/man-loses-2000-after-buying-8983661
Non manca infine la dottrina italiana. Sulle pagine della "Rivista Araldica" del 1983 Aldo Pezzana (un alto magistrato italiano assai competente di cose nobiliari) ebbe a scrivere, in un articolo sui titoli nobiliari britannici detenuti da famiglie italiane, che "[…] vi è in Scozia una vera e propria nobiltà ereditaria costituita dai capi dei clans e dai discendenti degli antichi baroni feudali, che non siano aggregati nel peerage o nel baronetage" ossia che non siano già pari del Regno (e dunque membri dell'alta nobiltà) o baronetti (altra forma di nobiltà tipicamente britannica che potremmo dire intermedia tra quella alta e le famiglie solo titolari di stemma.
Ora, comprenderete bene come non abbia voglia di tradurvi quello che molti siti britannici dicono sul punto, confermando quanto affermato nelle ultime righe. Vi indico quelli la cui lettura mi appare imprescindibile:
- la voce di Wikipedia su baroni feudali scozzesi: https://en.wikipedia.org/wiki/Barons_in_Scotland
- la pagina della Convention of the Baronage of Scotland: http://www.scotsbarons.org/
- la pagina del barone di Cartsburn: http://www.cartsburn.com/
Quest'ultimo è Pier Felice degli Uberti, forse uno dei massimi esperti di araldica e diritto nobiliare viventi in Italia il quale, per l'autorevolezza delle cariche che ricopre o che ha ricoperto nell'ambito dell'associazionismo nobiliare, è senz'altro una garanzia del fatto che quello che vado dicendo dalla prima pagina di questo sito, ossia che nobili si può diventare, è vero!!!!
Il Degli Uberti è ancora più chiaro nella nota 34 dell'utile volumetto del 2015 "La nobiltà tra sogno e realtà nella Repubblica Italiana" (i dati precisi per un eventuale acquisto del volumetto li trovate nella pagina di questo sito dove è indicata la bibliografia) nella quale si legge: "La nobiltà del Regno Unito ha caratteristiche differenti da quella europea: oltre ai titoli nobiliari concessi dalla Sovrana, esiste la gentility che presenta caratteristiche simili alla nobiltà minore europea e che permette alle famiglie che vi appartengono di accedere dopo tre generazioni alla categoria di grazia e devozione dello SMOM. Nella gentility sono incluse anche le dignità dei baroni feudali del regno di Scozia, fra i quali figurano alcuni italiani. Non ultimo in ambito privato gli appartenenti alla gentility possono accedere ad associazioni nobiliari dell'UK, una delle quali aderisce alla CILANE". (la CILANE è l'associazione europea che raggruppa le principali associazioni nobiliari nazionali d'Europa). Quindi, per riassumere:
1) chi compra una baronia scozzese entra nella nobiltà minore del Regno Unito;
2) chi compra una baronia scozzese ed ha la fortuna di essere longevo, può vedere il proprio bisnipote entrare a Malta in ceto nobile;
3) chi compra una baronia scozzese può sollazzarsi con le iniziative associative (convegni, credo anche viaggi e balli) organizzati dalle associazioni aderenti alla CILANE, ossia alla federazione che riunisce le più prestigiose associazioni nobiliari europee. Sul punto cercatevi la voce CILANE su Wikipedia. E questo in attesa di vedere le prodezze dei propri bisnipoti!
Ma dove acquistare un titolo baronale scozzese? Beh, naturalmente ci vuole una persona che se lo venda. Al riguardo, è da anni presente sul mercato un mediatore che si occupa specificamente di queste compravendite. Il suo nome è Brian Hamilton, e il suo sito internet (dove troverete tutte le informazioni su tempi e modalità di perfezionamento della compravendita, sulla necessità di avvalervi di un vostro avvocato di fiducia sul posto che vi garantisca sulla serietà di quello che state comperando etc.) è http://baronytitles.com/
Il prezzo? Guardate il sito e vedrete. Fin da principio ho detto che la nobiltà costa cara, ora ne avrete la prova...
Io non ho mai conosciuto di persona Brian Hamilton, né ho rapporti con lui. E tanto meno prendo percentuali sulle sue vendite, che sia chiaro. Non ho idea neanche di che faccia abbia. Però, in un contesto come quello britannico nel quale è possibile comprare anche proprietà immobiliari via internet senza il timore di prendere fregature, posso dire che il business di Brian Hamilton sta in piedi da anni, che per le sue mani sono passati la quasi totalità dei titoli baronali commercializzati negli ultimi 15 anni, e che nessuno si è mai lamentato (quantomeno via internet) di avere preso fregature da lui. Il quale peraltro credo abbia tutto l'interesse a continuare la sua lucrosa attività di intermediario nel settore. Digitate il suo nome su qualunque motore di ricerca e usciranno molte notizie su di lui. Nessuna, al momento, negativa, se non quelle integranti la rabbiosa reazione di chi continua a dire che la nobiltà non si compra.
Un'ultima cosa prima di concludere: naturalmente, trattandosi di titoli esistenti in un paese che è ancora una monarchia, essi sono riconosciuti dallo stato britannico per il tramite della magistratura all'uopo destinata, ossia la corte del Lord Lyon. Una volta acquistato il titolo e registrato presso lo Scottish Barony Register potrete ottenere dal Lord Lyon uno stemma (anche se non siete cittadini scozzesi o residenti in Scozia).
Spiace dunque dover dare notizia delle recenti decisioni, tanto del Lord Lyon quanto di altre magistrature britanniche, volte a sminuire il più possibile la portata chiaramente nobiliare dei titoli baronali scozzesi. Ad esempio, nei conferimenti di stemmi ora il Lord Lyon non qualifica più il postulante "Barone di XXX" ma "possessore della baronia di XXX". (vedi qui: https://www.scottishlegal.com/article/judge-rejects-legal-challenge-against-lord-lyon-s-decision-to-change-wording-of-barony-titles) Parimenti, mi pare che nelle più recenti concessioni del Lord Lyon lo stemma del richiedente non sia più timbrato dallo speciale elmo con griglia dorata, tipico dei baroni scozzesi. L'intento è evidente: scoraggiare il fiorente mercato di baronie scozzesi, ed evitare che titoli incarnanti il patrimonio storico della nazione scozzese vadano in mano a persone che non hanno nulla a che fare con la Scozia. Sommessamente però mi sento di dire che così facendo, il Lord Lyon si sta tagliando gli attributi maschili (evirando al contempo tutti i baroni genuinamente scozzesi) per fare dispetto alla moglie!!!! Non è infatti sminuendo la portata nobiliare del titolo che si risolvono i due problemi di cui sopra. !
Infatti, malgrado le recenti prese di posizione, il conferimento di uno stemma da parte del Lord Lyon anche se fatto in quanto "possessori di baronia" vale più di qualunque riconoscimento di associazione privata italiana, o di ordine cavalleresco, o di circolo polveroso come quelli che stanno da noi. A dirvi, malgrado tutto, che ora siete nobili sarà infatti una magistratura apposita di uno Stato che, come dire, non è dei più piccoli e dei meno rilevanti nel panorama istituzionale internazionale. Si tratterà naturalmente di una nobiltà "estera", in quanto sarete aristocratici scozzesi e non portatori di un titolo italiano.
Indico in bibliografia un paio di fonti che fanno vedere come è fatto un diploma di attribuzione di stemma a baroni scozzesi di origine italiana da parte del Lord Lyon.
Ah, naturalmente con una baronia scozzese adeguatamente supportata da stemma concesso dal Lord Lyon potere chiedere l'inserimento nel Burke's, ossia nel principale repertorio di genealogia del Regno Unito ( http://www.burkespeerage.com/).. Tra l'altro, siccome i britannici demandano al privato molte cose che da noi sono competenza del pubblico, ecco che la semplice esibizione della voce del Burke's relativa alla propria persona consente di ottenere, - dai competenti uffici amministrativi e di stato civile britannici - che ii documenti indichino la titolatura completa. Questo naturalmente interessa poco o nulla un cittadino italiano residente in Italia, ma se vi dovesse capitare di prendere residenza o cittadinanza in UK...
Con questo, mi pare di avervi detto tutto. Spero che la lettura di questo sito sia stata, oltre che utile, anche divertente.
Come sempre, l'invito è a segnalarmi errori, perplessità o richieste di chiarimenti alla solita casella di posta elettronica indicata nella prima pagina.
Saluti a tutti...ed EVVIVA I BARONI SCOZZESI!
P.S.: una volta che avrete acquistato la vostra baronia scozzese, a chi vi farà le linguacce potrete finalmente fare questo: https://www.youtube.com/watch?v=boI35h5JGjI
La lettura dell'articolo collegato all'indirizzo internet di cui sopra credo abbia fatto sussultare non pochi lettori legittimamente non avvezzi alle cose giuridiche. Niente paura, ora cercheremo di affrontare in poche parole la questione, e ciò perché, prima di parlare dell'acquisto di titoli baronali scozzesi, è necessario dare qualche cenno in merito ai criteri che regolano la proprietà dei beni immobili nel Regno Unito. Cercherò di semplificare al massimo il discorso, a costo di qualche inesattezza che farà giustamente inorridire gli storici del diritto.
Noi italiani, per ciò che riguarda molti aspetti del nostro ordinamento giuridico, siamo debitori dei francesi e in particolare di Napoleone Bonaparte. Quando infatti le truppe napoleoniche invasero l'Italia tra la fine del '700 e i primi anni dell'800, oltre a saccheggiare la penisola di opere d'arte e di tesori, istallarono varie autorità e governi a loro favorevoli i quali procedettero tutti, nel giro di pochi anni, a realizzare la cosiddetta "eversione della feudalità", ovverosia procedettero ad abrogare i tradizionali diritti che la nobiltà ancora possedeva sulle terre e sulle persone che abitavano nei feudi. In Italia infatti, come in tutta Europa prima della Rivoluzione francese, il possesso di una terra a titolo di feudo, oltre a comportare l'aggregazione del beneficiario al ceto nobile, si sostanziava nella facoltà di esercitare sulla terra ricevuta in feudo (principato, o marchesato, o contea che fosse...) particolari diritti quali, ad esempio, il diritto di giudicare di certe controversie riguardanti gli abitanti o il territorio costituente il feudo, oppure il diritto di esclusiva sull'uso dei mulini e dei corsi d'acqua presenti sul feudo, o ancora il diritto di imporre tasse e balzelli agli abitanti del proprio feudo etc.
Questi diritti, che davano uno spessore concreto all'appartenenza al ceto nobile ancora non ridotto a mero elemento decorativo, erano descritti dalla scienza giuridica di Antico Regime come l'esercizio di forme "plurali" del diritto di proprietà. Cerco di spiegarmi con un esempio: immaginate una torta millefoglie, e fate finta che una fetta di questa torta, con i suoi bravi e vari strati uno sopra l'altro, sia una porzione di terra infeudata. Ebbene, su questa porzione di terra triangolare insistono, come tanti strati l'uno sopra l'altro, tanti diritti di proprietà quanto sono i titolari di diritti sulla terra medesima. Per cui, sempre per restare all'esempio, lo strato superficiale della fetta di torta lo possiamo identificare come il diritto di sovranità del monarca su quella porzione di terra che, sebbene data in feudo, è comunque parte del suo regno e sulla quale esercita certi diritti. Immediatamente dopo, il secondo strato lo possiamo identificare nel diritto del feudatario che, su quella porzione di terra, ha tutti i diritti di amministrare giustizia, di imporre gabelle etc. Il terzo strato della torta lo possiamo identificare, opportunamente parcellizzato, nei vari diritti di proprietà su case, fazzoletti di terra etc che gli abitanti del feudo pure potevano possedere sui beni di loro stretta pertinenza. Un ulteriore strato, scendendo ancora, poteva poi essere il diritto della parrocchia di far pascolare i maiali appartenenti al padre curato su una certa porzione del feudo, e ciò in base al diritto concesso secoli addietro o dal re o direttamente da un antico feudatario del posto....e così andando avanti, praticamente su un medesimo terreno infeudato insistevano, uno sopra l'altro e con origini spesso secolari, vari diritti rivendicati da vari titolari tutti formalmente titolari di una certa facoltà di sfruttare quel medesimo pezzo di terra in base ai propri titoli giuridici, e quindi tutti formalmente proprietari in base a titoli diversi comportanti facoltà diverse. Spero che fin qui tutto sia chiaro.
Ora, di tutto questo pandemonio di "strati di diritto" Napoleone fa piazza pulita: abolisce i diritti consuetudinari della Chiesa, delle confraternite etc, cancella i diritti dei nobili sui feudi (rendendo di fatto i titoli nobiliari puramente decorativi o rammemorativi di antichi diritti ora non più esercitabili), e di fatto riunifica tutti questi poteri in un unico proprietario. Insomma, da Napoleone in poi chi è proprietario di un terreno lo possiede nella sua massima pienezza e, fatte salve eventuali servitù (che sono però un'altra cosa), ha diritto di fare ciò che vuole del suo bene e, soprattutto, ha diritto di escludere dal godimento del bene tutti coloro i quali non hanno il diritto di proprietà sul bene...ossia ha diritto di escludere tutti (eccetto se stesso, naturalmente)!!!
E' chiaro fin qui? Bene.
Ora, questa pienezza del diritto di proprietà, che per noi è cosa pacifica da più di 200 anni, per i britannici non lo è....e ciò perché Napoleone non ha mai invaso il Regno Unito! E quindi non vi è mai stata esportata questa visione "assoluta" del diritto di proprietà figlia della Rivoluzione francese e dunque direttamente discendente dall'abolizione dei titoli nobiliari realizzata dai rivoluzionari. Quindi a tutt'oggi, in UK la proprietà circola in modalità "torta millefoglie" proprio come descritto prima. Per cui ancora oggi ad esempio, in genere dopo 99 anni, a Londra chi ha il diritto di proprietà su una casa deve "riacquistare" il diritto al godimento del terreno su cui la casa insiste facendoselo rinnovare dal Lord o dalla diocesi che possiede il terreno a titolo feudale!
Volendo riassumere, sulla medesima porzione di terra insistono ancora oggi in UK diversi diritti, comportanti diverse facoltà di godimento del terreno in capo a diversi proprietari. In questa successione stratificata di titolo, quello di "Lord of the manor" è un residuato, svuotatosi nel tempo di diritti concreti, che tuttavia ancora formalmente insiste sui terreni a cui si riferisce e che dunque, oltre a dare a chi ne è titolare il diritto di definirsi "Lord of the manor of XXX", comporta le "sorprese" di cui parla l'articolo in testa a questa pagina, unitamente ai comprensibili tentativi di semplificare il tutto abolendo una volta per tutte questi antichi diritti dal contenuto spesso incerto e comunque oramai desueto. Va precisato che il titolo di Lord of the manor non è mai stato riconosciuto come diritto comportante nobiltà, e dunque anche acquistandone uno potrete definirvi lord of the manor of XXX ma questo non sarà equiparabile ad un titolo nobiliare. Al contrario delle baronie feudali scozzesi che sono sempre state, in maniera pacifica, considerate titoli nobiliari a tutti gli effetti. Sui Lord of the manor vi consiglio di consultare il sito della "Manorial Society", ossia di quella associazione fondata nel 1909 che riunisce i titolari di questi diritti e che, con una società parallela, se volete ve ne fa anche acquistare uno: www.msgb.co.uk/ . Che si tratti di una società seria e affidabile ve lo dice anche il gestore della pagina "Fake Titles", in genere mai tenero con chi compravende questi diritti: http://faketitles.com/html/the_manorial_society.html
Venendo ora ai nostri titoli baronali scozzesi, pure loro si inseriscono nella tipica stratificazione esistente nelle terre scozzesi rimasta anche dopo la riforma introdotta tramite l'Abolition of Feudal Tenure Act del 2000, parte della più ampia riforma della proprietà immobiliare in Scozia varata nel suo complesso il medesimo anno. Praticamente, e anche qui semplificando selvaggiamente, la riforma del 2000 ha svuotato questi antichi diritti feudali di ogni contenuto pratico (ancora prima del 2000 un barone scozzese aveva tra le varie cose, se ben ricordo, il diritto di pascolare e di falciare l'erba sui terreni di propria pertinenza) rendendone peraltro la circolazione indipendente dal concreto possesso anche di un solo centimetro quadrato di terra (mentre prima della riforma per essere barone scozzese si doveva possedere almeno un pezzo di terra della propria baronia). Praticamente la riforma del 2000 ha affievolito nel modo più radicale possibile il contenuto di questi diritti MA NON LI HA ABOLITI, e non lo ha fatto non perché i riformatori non lo volessero, ma perché essendo questi titoli di erezione regia, solo il monarca con specifico e motivato atto li avrebbe potuti e dovuti cancellare, uno per uno, dal mondo del diritto....cosa che la regina non ha inteso fare, anche perché verosimilmente la Corona avrebbe dovuto sborsare ingenti quantitativi di pounds a titolo di compensazione. E forse, chissà, anche perché il principe Carlo ne ha una! Leggere per credere: https://en.wikipedia.org/wiki/Baron_of_Renfrew_(title) . Ecco dunque che questi titoli nobiliari non solo esistono ancora, ma siccome non riformati nei loro elementi costitutivi, essi circolano nel modo tipico dei titoli nobiliari di Antico Regime, ossia tramite compravendita.
Se non ne siete convinti, andatevi a vedere questo documento qui: https://www.scotlawcom.gov.uk/files/1712/8015/2730/26-07-2010_1458_725.pdf
Chi di voi ha familiarità con l'esegesi dei testi di legge saprà bene che uno dei modi per capirne il senso è quello di leggere i lavori preparatori, ossia i documenti - stenografici d'aula, relazioni etc - prodotti dall'organo che quella norma ha approvato. Il documento di cui sopra è una interessantissima relazione, ben corposa e documentata, su ciò che avrebbe dovuto stabilire lo Scottish Feudal Abolition Act. In esso si legge, tra le altre cose tutte peraltro interessantissime:
"It [the barony] enables the owner to claim ennoblement by the "nobilitating effect" of the "noble quality" of the feudal title on which the land is held. The title of "Baron of So-and-So" or "Baroness of So-and-So" can be adopted. If the holder is granted armorial bearings by the Lord Lyon (which is entirely a matter for the Lord Lyon's administrative discretion) and if a prima facie title to the barony is established there is a right to relevant baronial additaments to the coat of arms. Baronial robes can be worn. The baron can, in theory, hold a baron's court, appoint a baron baillie to be judge, and exercise a minor civil and criminal jurisdiction".
"The discussion paper mentioned, but rejected, the possibility of allowing the "noble aspects of the barony title" to lapse along with the abolition of the feudal relationship on which the ennoblement of the baron is based. It noted that the abolition of entitlement to the title "baron" was not a necessary part of feudal land reform and might well give rise to justifiable claims for compensation".
"Baronies have a considerable commercial value and to abolish the so-called noble element in them, as was strongly urged by some consultees and members of our advisory group, would give rise to substantial claims for compensation. We see no need to do this."
"In cases of intestacy it would be the old pre-1964 law of succession to heritable property, with its preference for males and its rule of primogeniture, which would apply."
This is because the barony would be incorporeal heritable property (see the draft Bill clause 57(2)) and because s 37(l)(a) of the Succession (Scotland) Act 1964 preserves the pre-1964 rules for "any title, coat of arms, honour or dignity transmissible on the death of the holder".
Mettete queste frasi su Google Translate se non sapete l'inglese, e strabiliate. La questione è infatti chiarissima: la legge non intese innovare in nulla relativamente alla nobiltà dei baroni scozzesi, che dunque rimase immutata, in quanto se lo avesse fatto lo Stato sarebbe stato sommerso dalle richieste di risarcimento trattandosi di un esproprio di un diritto economicamente quantificabile! E non solo: anche la legge successoria, che ne regola la trasmissione al di fuori della compravendita qui sempre possibile, è quella dei titoli nobiliari, con la differenza che nei casi dei titoli nobiliari non commerciabili (cioè tutti gli altri tranne le baronie scozzesi) se non ci sono maschi il titolo torna alla Corona, qui invece no perché trattandosi anche di proprietà immateriale esso può essere liberamente compravenduto o donato o lasciato per successione testamentaria a chicchessia. Bello eh?
Se avete tempo leggetevela tutta la relazione testé citata. E' infatti un documento affascinantissimo in quanto fa capire cosa significasse essere nobili...prima dell'abolizione della feudalità! Cioè in quel contesto nel quale essere nobili era veramente qualcosa di importante e pregno di conseguenze economicamente e giuridicamente valutabili. Chi oggi dice che la nobiltà non si compra non ha proprio idea di cosa significasse la nobiltà nel periodo in cui questa aveva ancora un senso, un contenuto concreto. Praticamente chi dice questo ha talmente interiorizzato le conseguenze della riforma napoleonica da ritenere che solo la nobiltà "vuota" sia la vera nobiltà, non riconoscendo più quello che solo 250 anni fa in Europa sarebbe stato giudicato assolutamente "normale"!
Volendo dunque tirare una prima serie di conclusioni, non si può che ribadire quanto già affermato nella prima pagina di questo sito, ossia che chiunque, ancora oggi, tramite esborso di denaro può acquistare un titolo nobiliare, nella fattispecie un titolo baronale scozzese, venendo a tutti gli effetti aggregati alla locale aristocrazia in quanto titolare di una baronia feudale che è, a tutti gli effetti, un titolo nobiliare. Sul punto, le parole del Lord Lyon in un celebre provvedimento del 26 febbraio 1943 dove si distinguono i titoli baronali consistenti parie e le baronie feudali dette minores,, sono adamantine e credo non necessitino traduzione: "'with regard to the words ‘untitled nobility’ employed in certain recent birthbrieves in relation to the Minor Baronage of Scotland, (this Court) Finds and Declares that the Minor Barons of Scotland are, and have been both in this nobiliary Court and in the Court of Session recognised as a “titled nobility” and that the estait of the Baronage (i.e. Barones Minores) are of the ancient Feudal Nobility of Scotland’.
Detto in altri termini, con le parole di Rafe Heydel-Mankoo, ossia uno dei più accreditati commentatori di cose reali britanniche, nobiltà e etichetta: "The few ancient privileges possessed by Scottish Feudal Barons were finally extinguished with the passage of the Abolition of Feudal Tenure (Scotland) Act 2000 (passed in order to ensure Scottish compliance with EU law). The Act forever separated the title from the land but, fortunately, had no impact upon the diginity of Baron and related privileges. " Questo di conseguenza non cambia di una virgola lo status nobiliare di chi anche oggi compra una baronia scozzese. Come dice il buon Rafe: "Scottish Feudal Baronies are the only true titles of nobility that one may purchase". La fonte delle sue parole è il suo blog personale: http://bloggingyoungfogey.blogspot.com/2007/08/scottish-feudal-baron-vs-life-peer.html
Per non parlare del fondatore de già citato sito "Fake Titles" ossia di Richard Bridgeman VII conte di Bredford il quale, mai tenero con chi vuole acquistare un titolo nobiliare britannico, deve ammettere che "I will put it very simply, you cannot purchase a genuine British title, with one exception. That is the feudal tuitle of a scottish baron"
Si veda qui:
https://www.birminghammail.co.uk/news/midlands-news/man-loses-2000-after-buying-8983661
Non manca infine la dottrina italiana. Sulle pagine della "Rivista Araldica" del 1983 Aldo Pezzana (un alto magistrato italiano assai competente di cose nobiliari) ebbe a scrivere, in un articolo sui titoli nobiliari britannici detenuti da famiglie italiane, che "[…] vi è in Scozia una vera e propria nobiltà ereditaria costituita dai capi dei clans e dai discendenti degli antichi baroni feudali, che non siano aggregati nel peerage o nel baronetage" ossia che non siano già pari del Regno (e dunque membri dell'alta nobiltà) o baronetti (altra forma di nobiltà tipicamente britannica che potremmo dire intermedia tra quella alta e le famiglie solo titolari di stemma.
Ora, comprenderete bene come non abbia voglia di tradurvi quello che molti siti britannici dicono sul punto, confermando quanto affermato nelle ultime righe. Vi indico quelli la cui lettura mi appare imprescindibile:
- la voce di Wikipedia su baroni feudali scozzesi: https://en.wikipedia.org/wiki/Barons_in_Scotland
- la pagina della Convention of the Baronage of Scotland: http://www.scotsbarons.org/
- la pagina del barone di Cartsburn: http://www.cartsburn.com/
Quest'ultimo è Pier Felice degli Uberti, forse uno dei massimi esperti di araldica e diritto nobiliare viventi in Italia il quale, per l'autorevolezza delle cariche che ricopre o che ha ricoperto nell'ambito dell'associazionismo nobiliare, è senz'altro una garanzia del fatto che quello che vado dicendo dalla prima pagina di questo sito, ossia che nobili si può diventare, è vero!!!!
Il Degli Uberti è ancora più chiaro nella nota 34 dell'utile volumetto del 2015 "La nobiltà tra sogno e realtà nella Repubblica Italiana" (i dati precisi per un eventuale acquisto del volumetto li trovate nella pagina di questo sito dove è indicata la bibliografia) nella quale si legge: "La nobiltà del Regno Unito ha caratteristiche differenti da quella europea: oltre ai titoli nobiliari concessi dalla Sovrana, esiste la gentility che presenta caratteristiche simili alla nobiltà minore europea e che permette alle famiglie che vi appartengono di accedere dopo tre generazioni alla categoria di grazia e devozione dello SMOM. Nella gentility sono incluse anche le dignità dei baroni feudali del regno di Scozia, fra i quali figurano alcuni italiani. Non ultimo in ambito privato gli appartenenti alla gentility possono accedere ad associazioni nobiliari dell'UK, una delle quali aderisce alla CILANE". (la CILANE è l'associazione europea che raggruppa le principali associazioni nobiliari nazionali d'Europa). Quindi, per riassumere:
1) chi compra una baronia scozzese entra nella nobiltà minore del Regno Unito;
2) chi compra una baronia scozzese ed ha la fortuna di essere longevo, può vedere il proprio bisnipote entrare a Malta in ceto nobile;
3) chi compra una baronia scozzese può sollazzarsi con le iniziative associative (convegni, credo anche viaggi e balli) organizzati dalle associazioni aderenti alla CILANE, ossia alla federazione che riunisce le più prestigiose associazioni nobiliari europee. Sul punto cercatevi la voce CILANE su Wikipedia. E questo in attesa di vedere le prodezze dei propri bisnipoti!
Ma dove acquistare un titolo baronale scozzese? Beh, naturalmente ci vuole una persona che se lo venda. Al riguardo, è da anni presente sul mercato un mediatore che si occupa specificamente di queste compravendite. Il suo nome è Brian Hamilton, e il suo sito internet (dove troverete tutte le informazioni su tempi e modalità di perfezionamento della compravendita, sulla necessità di avvalervi di un vostro avvocato di fiducia sul posto che vi garantisca sulla serietà di quello che state comperando etc.) è http://baronytitles.com/
Il prezzo? Guardate il sito e vedrete. Fin da principio ho detto che la nobiltà costa cara, ora ne avrete la prova...
Io non ho mai conosciuto di persona Brian Hamilton, né ho rapporti con lui. E tanto meno prendo percentuali sulle sue vendite, che sia chiaro. Non ho idea neanche di che faccia abbia. Però, in un contesto come quello britannico nel quale è possibile comprare anche proprietà immobiliari via internet senza il timore di prendere fregature, posso dire che il business di Brian Hamilton sta in piedi da anni, che per le sue mani sono passati la quasi totalità dei titoli baronali commercializzati negli ultimi 15 anni, e che nessuno si è mai lamentato (quantomeno via internet) di avere preso fregature da lui. Il quale peraltro credo abbia tutto l'interesse a continuare la sua lucrosa attività di intermediario nel settore. Digitate il suo nome su qualunque motore di ricerca e usciranno molte notizie su di lui. Nessuna, al momento, negativa, se non quelle integranti la rabbiosa reazione di chi continua a dire che la nobiltà non si compra.
Un'ultima cosa prima di concludere: naturalmente, trattandosi di titoli esistenti in un paese che è ancora una monarchia, essi sono riconosciuti dallo stato britannico per il tramite della magistratura all'uopo destinata, ossia la corte del Lord Lyon. Una volta acquistato il titolo e registrato presso lo Scottish Barony Register potrete ottenere dal Lord Lyon uno stemma (anche se non siete cittadini scozzesi o residenti in Scozia).
Spiace dunque dover dare notizia delle recenti decisioni, tanto del Lord Lyon quanto di altre magistrature britanniche, volte a sminuire il più possibile la portata chiaramente nobiliare dei titoli baronali scozzesi. Ad esempio, nei conferimenti di stemmi ora il Lord Lyon non qualifica più il postulante "Barone di XXX" ma "possessore della baronia di XXX". (vedi qui: https://www.scottishlegal.com/article/judge-rejects-legal-challenge-against-lord-lyon-s-decision-to-change-wording-of-barony-titles) Parimenti, mi pare che nelle più recenti concessioni del Lord Lyon lo stemma del richiedente non sia più timbrato dallo speciale elmo con griglia dorata, tipico dei baroni scozzesi. L'intento è evidente: scoraggiare il fiorente mercato di baronie scozzesi, ed evitare che titoli incarnanti il patrimonio storico della nazione scozzese vadano in mano a persone che non hanno nulla a che fare con la Scozia. Sommessamente però mi sento di dire che così facendo, il Lord Lyon si sta tagliando gli attributi maschili (evirando al contempo tutti i baroni genuinamente scozzesi) per fare dispetto alla moglie!!!! Non è infatti sminuendo la portata nobiliare del titolo che si risolvono i due problemi di cui sopra. !
Infatti, malgrado le recenti prese di posizione, il conferimento di uno stemma da parte del Lord Lyon anche se fatto in quanto "possessori di baronia" vale più di qualunque riconoscimento di associazione privata italiana, o di ordine cavalleresco, o di circolo polveroso come quelli che stanno da noi. A dirvi, malgrado tutto, che ora siete nobili sarà infatti una magistratura apposita di uno Stato che, come dire, non è dei più piccoli e dei meno rilevanti nel panorama istituzionale internazionale. Si tratterà naturalmente di una nobiltà "estera", in quanto sarete aristocratici scozzesi e non portatori di un titolo italiano.
Indico in bibliografia un paio di fonti che fanno vedere come è fatto un diploma di attribuzione di stemma a baroni scozzesi di origine italiana da parte del Lord Lyon.
Ah, naturalmente con una baronia scozzese adeguatamente supportata da stemma concesso dal Lord Lyon potere chiedere l'inserimento nel Burke's, ossia nel principale repertorio di genealogia del Regno Unito ( http://www.burkespeerage.com/).. Tra l'altro, siccome i britannici demandano al privato molte cose che da noi sono competenza del pubblico, ecco che la semplice esibizione della voce del Burke's relativa alla propria persona consente di ottenere, - dai competenti uffici amministrativi e di stato civile britannici - che ii documenti indichino la titolatura completa. Questo naturalmente interessa poco o nulla un cittadino italiano residente in Italia, ma se vi dovesse capitare di prendere residenza o cittadinanza in UK...
Con questo, mi pare di avervi detto tutto. Spero che la lettura di questo sito sia stata, oltre che utile, anche divertente.
Come sempre, l'invito è a segnalarmi errori, perplessità o richieste di chiarimenti alla solita casella di posta elettronica indicata nella prima pagina.
Saluti a tutti...ed EVVIVA I BARONI SCOZZESI!
P.S.: una volta che avrete acquistato la vostra baronia scozzese, a chi vi farà le linguacce potrete finalmente fare questo: https://www.youtube.com/watch?v=boI35h5JGjI